domenica 30 ottobre 2011

Nel sabato notte della signorina G


Marie a dèjà souffert toutes les peines de l'Enfer,
On va lécher ses pieds, Elle a tué sa mère!

Conservi memoria nelle tue radici
Conservi memoria nelle tue radici

venerdì 28 ottobre 2011

Andrea Camilleri sulla campagna "L'Italia sono anch'io"

L'Italia sono anch'io



E' in corso in tutta Italia la campagna "L'Italia sono anch'io" con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica e la politica sui diritti dei cittadini stranieri residenti in Italia. La raccolta firme riguarda due proposte di legge di iniziativa popolare: una è sull'introduzione dello "ius soli temperato" e l'altra è sul diritto di voto alle elezioni amministrative per i lavoratori regolarmente presenti sul territorio italiano da cinque anni.
L'iniziativa è promossa da 19 organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 - Seconde Generazioni, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco) e dall’editore Carlo Feltrinelli.


Nea Artgallery

Si inaugura oggi, 28 di ottobre, a Napoli la Nea Artgallery, nuovo spazio espositivo nato dall'idea di un gruppo di giovani imprenditori ed artisti partenopei. Riunisce 27 artisti con linguaggi espressivi, poetiche e tecniche diverse; si va dalla pittura alla grafica, dalla fotografia alle elaborazioni con iMovies. "Tutto dovrà raccontare che la nostra Polis artistica è viva di vita pulsante e che Napoli ha creatività latente che è fuoco sotto la cenere", dicono gli artisti. E ancora: "La mostra è organizzata per quartieri concettuali, distribuendo le opere per affinità di linguaggio e dividendo lo spazio espositivo per argomenti. Il pubblico attraverserà la galleria come in una passeggiata per i quartieri immaginari dell'arte della città, un percorso che si districa tra i vicoli stretti dei più diversi linguaggi espressivi. I visitatori incontreranno la pittura "artigianalmente intesa", quella che viene fuori da ricerche di artisti che ancora credono nella tela dipinta come unica finestra possibile per trascendere l'umano. Lo stesso pubblico potrà ammirare poi i miracoli della sperimentazione grafica contemporanea, volgendo lo sguardo un attimo dopo a fotografie d'autore e farsi incuriosire dalle opere degli artisti visuali che lavorano con iMovies. Ritroverà l'idea del design e si confronterà con la sua eterna ambizione di trovare il compromesso con l'arte non-pratica e per questo più vera. Svolterà per i percorsi bui e suggestivi dell'underground napoletano fino a interagire con installazioni plastiche che prendono atto dei nuovi modi di percepire l'arte, che vanno al di là del puro visibilismo".

La galleria sarà aperta dal 28 ottobre al 10 dicembre 2011 in via Costantinopoli 53.

La segnalo con particolare calore perché tra i 27 artisti presenti ci sono anche le opere dei fratelli Scu8 della Scarabattola (http://lnx.lascarabattola.it/). Artisti di uno straordinario talento.


venerdì 21 ottobre 2011

Nel venerdì pomeriggio della signorina G



E poi e poi e poi
non saremmo più soli io e lei
finalmente coinvolti davvero
potremmo di nuovo guardare il futuro
e riparlare del mondo
non più come condanna
ma cominciando da noi
un uomo e una donna.

domenica 16 ottobre 2011

Erri

Mi torna in mente il passato con parvenza di intero, per un bisogno di appartenenza a qualcosa, che stasera mi spinge verso di esso, verso una provenienza.
(Non ora, non qui)


"Miriam, sai che cos'è la grazia?" "Non di preciso", risposi.
"Non è un andatura attraente, non è il portamento elevato di certe nostre donne bene in mostra. E' la forza sovraumana di affrontare il mondo da soli senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero senza neanche spettinarsi. Non è femminile, è dote di profeti. E' un dono e tu l'hai avuto. Chi lo possiede è affrancato da ogni timore.
L'ho visto su di te la sera dell'incontro e da allora l'hai addosso. Tu sei piena di grazia. Intorno a te c'è una barriera di grazia, una fortezza.
Tu la spargi, Miriam: pure su di me"
(In nome della madre)

"Una sola speranza ci resta"

Tra le innumerevoli parole - che si sono a volte sprecate - sui fatti di Roma, l'editoriale di Calabresi su La Stampa è quello che merita di essere letto e diffuso. Un'accorata richiesta a noi giovani, alla nostra capacità di diffondere l'unica arma in grado di costruire una società migliore: la speranza.


Una sola speranza ci resta ed è legata a quei giovani che non ascoltano, che si tappano le orecchie di fronte ai discorsi improntati al pessimismo e che nel loro cuore sognano e sperano. Ce ne sono ben più di quanto si possa immaginare e molti erano in piazza ieri: li abbiamo visti battere le mani a polizia e carabinieri, li abbiamo visti provare a cacciare dal corteo gli incappucciati, li abbiamo visti piangere di rabbia. Ragazzi, il futuro è vostro se imparate subito a rifiutare la violenza, a non tollerarla mai, a isolare chi la predica e la mette in atto, a denunciarla il giorno prima e non quando ormai il corteo è partito. Il futuro esiste se ve lo costruite con speranza e tenacia e se non ve lo fate scippare da chi non crede in nulla.

Amici indignati

Per un paio (ma credo siano di più) dei miei amici che hanno strizzato l'occhio ai black bloc, in compenso moltissimi altri hanno scelto facebook per esprimere il loro rammarico.
Il primo messaggio che mi è comparso stamattina è lo status di Simone, per il quale nutro una stima profondissima - pari al bene che gli voglio. Nelle parole che scrive ci leggo tutto il suo modo di essere, tutto il suo quotidiano. Io, lui e gli "inkazzati neri" (come si sono definiti gli amici che hanno subito la rimozione dai contatti) abbiamo passato insieme i primissimi anni di università, dividendo tempo, risate e progetti. Grazie Simone, con te mi sono sempre sentita orgogliosa della nostra generazione. Anche oggi.

Simone, dottorando in storia del cinema, produttore e scrittore:

Indignarsi non serve a niente, è un atto transitorio e passeggero e può sfociare nel qualunquismo. Bisogna reagire. Cercare di essere onesti nella vita di tutti i giorni, sfuggire alle logiche mafiose, credere nel lavoro e unire le proprie forze con altri che la pensano come te. Per riprenderci la democrazia dobbiamo farla rinascere dal basso, dalle cose più elementari.

Stefano, studente di archeologia:

Dopo oggi non so che dire. Forse non capisco o non voglio capire ma la violenza messa in atto è stata spaventosa... Forse sbaglio a volere le cose in maniera più pacifica, più tranquilla ma quando c'è toccato salvare bambini, disabili e persone impaurite, oggi, ho avuto paura, ho avuto paura che questo stato di cose non cambi mai. Che questa violenza generi solo brutalità, senza risparmiare nessuno. E forse qualcuno c'ha rimesso...

Valentina, impiegata e studentessa in economia:

....l'Italia ha perso un'occasione!!Da domani, si torna al lavoro per costruire un nuovo Paese!

Doriana, studentessa in scienze della comunicazione:

INDIGNATA con tutte le teste di cazzo che non sanno manifestare pacificamente x i propri diritti...poiché privi della "favella" che tanto vantiamo di possedere in qualità di esseri umani...non chiamiamoli bestie...poiché le bestie hanno più dignità...diamo modo ai nostri politici di dichiarare ancora una volta il fallimento del popolo italiano che tenta di far sentire la sua voce!!>.<

Michele, studente in scienze dei materiali:

Per una volta faccio mie le parole di Alemanno: "Adesso gli Indignatos sono i cittadini di Roma"; Degli IDIOTI stanno devastando una delle Piazze più belle della MIA Città e pensano di essere dei rivoluzionari. Siete solo dei Figli di Papà viziati e annoiati, parassiti della società.

Antonella, laureata in scienze della comunicazione e disoccupata:

Di ritorno dalla manifestazione con tanta tristezza nel cuore: perchè in questo paese non riusciamo ad essere uniti per il bene comune?! :(

Domenico, regista e scrittore, vive in Canada:

so sad to be at the inspiring Occupy Vancouver, hearing people talking about Rome, the only city in the world where the peaceful worldwide protest turned in a provincial display of idiocy...

Andrea, docente di bioetica:

a quei manifestanti deficienti che stanno distruggendo Roma direi che manganellate e fumogeni non bastano, gli ci vogliono decenni di dittatura perchè, tanto, della libertà non sanno che farsene!!!
Vergogna!!!
Indignato sono io di dover condividere l'appartenenza al genere umano con gente simile!!!

Francesca, studentessa in servizi sociali:

la non violenza è la più grande forza a disposizione dell'umanità. E' più potente della più potente arma di distruzione che l'ingegno dell'uomo abbia mai escogitato. Quella della distruzione non è la legge degli uomini!!!!

sabato 15 ottobre 2011

Indignata!

Guardo le immagini che provengono dalla mia Roma, dalla Roma messa a fuoco da un centinaio di balordi, e mi rattristo. Profondamente.
C'ero moralmente anche io in quella piazza ad urlare il desiderio di avere un presente e un futuro dignitoso. Ero pronta anche io ad unirmi alle parole di tutti coloro che avrebbero voluto tanto ricordare e ricordarsi che cosa andrebbe cambiato, affilato, migliorato, e che cosa dovrebbe essere tutelato per continuare ad essere cittadini veri, partecipi, soddisfatti. Volevo anche io essere parte di quella bella Italia, per questo ora mi sento tanto ma proprio tanto addolorata. La loro stupidità mi ha tolto la parola, mi ha azzittita. Per colpa di chi o per volontà di chi è avvenuto tutto è da capire, le cause e gli effetti sono palesi.
Mi ha resa ancora più triste, però, leggere su Facebook che uno dei miei amici dell'università osa legittimare il comportamento di quel manipolo di delinquenti incappucciati. E lo fa nel seguente modo:

Black Block?? NO! INCAZZATI NERI!!
A 20 anni senza un futuro, mai vedranno una pensione, mai una casa di proprietà, lavoro precario...un figlio??? macchè, sei matto?!?!?
NON HO NIENTE DA PERDERE?!?!?!
Allora se becco Bersani, Berlusconi o qualsiasi rappresentante dello stato, gli tiro una pietra!
E non dite che con una manifestazione pacifica avrebbero sentito le nostre ragioni!!! Sono anni che manifestiamo,e non è mai cambiato nulla!!
Ora si che hanno sentito!!!
Date un futuro a questa gente, e nessuno rischierà la galera per tirare due sassi a chicchesia!!
Black Future!! Questi sono!! Con un futuro nero e un presente di rabbia!!!

E' vero che una manifestazione pacifica non avrebbe cambiato nulla, che non avrebbe diminuito la fame degli squali, dei draghi di questo mondo, che i moloch del potere non avrebbero mai tenuto in conto i desideri espressi in cori di cittadini in tutto il mondo, che continueremo a subire le depredazioni di questa malata società capitalista. Ma questo modo di agire è riprovevole, è da stupidi. Sporca il nostro presente, ci inzozza il potere, disturba la comunicazione.
Mi dispiace che ragazzi con la mia stessa formazione, con i miei stessi sogni e progetti di vita facciano parte di questa schiera. Che tu non ne prenda le distanze, mio caro Dario, questa per me è una grande delusione. Mi dispiace proprio tanto che un ragazzo come te sia così sordo al richiamo di un mondo migliore.
Io preferisco continuare a costruire pacificamente il mio futuro, giacché per me solo il rispetto, l'attenzione, la cura verso il prossimo, lo studio, il lavoro, il sacrificio, la lealtà saranno in grado di generare conseguenze virtuose per noi e per i nostri figli. Ci credo fermamente, nessun governo e nessuna crisi economica potranno mai cambiare questo mio pensiero.
Le pietre che ho sempre scelto di scagliare contro le ingiustizie si chiamano libri. Forse per questo ora, in questo sabato sera, mi accingo a togliere dal mio computer e dalla mia testa le immagini di una città inutilmente e ingiustamente devastata per prendere in mano un libro. Con esso provo ad allontanare la tristezza, con esso provo a ritrovare la speranza per questa nostra generazione, per questo nostro mondo, per questo nostro domani. Per un domani più bello.